Recensioni

Il diario di Adamo ed Eva - 26 agosto 2012

Articolo di Michela Pezzani pubblicato sul quotidiano "L'Arena" di Verona il 26 agosto 2012.

La love story della prima coppia

“Il Diario di Adamo ed Eva” scritto in chiave universale da Tabula Rasa con la regia di Alice Moresco.“Il Diario di Adamo ed Eva” scritto in chiave universale da Tabula Rasa con la regia di Alice Moresco.
Sono puliti, giovani e belli gli innamorati del recital Il Diario di Adamo ed Eva, diretto da Alice Moresco, che la compagnia Tabula Rasa ha proposto al chiostro di Santa Maria in Organo per la rassegna Teatro nei cortili.
Si amano gli adolescenti disegnati dalla matita del Creatore: da loro discende l’umanità intera e vivono tre metri sopra al cielo, nel Paradiso in cui Dio li ha collocati, ma che perderanno dopo aver mangiato il frutto dell’albero proibito.
Ritrovatisi umani e vulnerabili, a cominciare dal reciproco sentimento che li unisce e li divide allo stesso tempo, Adamo ed Eva vanno in crisi, tanto da ricorrere alla terapia del diario su cui annotano le rispettive emozioni e aprono un dialogo indiretto su ciò che non riescono a dirsi “de visu”.
A dare l’ispirazione ai giovani attori di Tabula Rasa è stato il racconto dello scrittore Mark Twain nel quale il rapporto di coppia assume valenza universale e colpisce per la capacità dell’autore di descrivere così bene l’animo femminile e per lo più anticipando i tempi, essendo egli vissuto nell’800.
Piacevole, concentrato nel giusto tempo di un’ora che non ha dilungato la storia ma dato consistenza, la piéce è un delicato affresco d’atmosfera (seppure con qualche sbalzo timbrico delle voci quando gli attori parlavano a fondo palco) che affida il tema della “love story più antica del mondo” a uno stile favolistico, tra suoni primordiali, danza e recitazione, quest’ultima anche tra gli spettatori.
Mettere a nudo due persone completamente diverse, ma così unite, ovvero il maschio razionale e la donna romantica ma acuta, è servito agli intraprendenti artisti di Tabula Rasa a far conoscere la bellezza di questo libriccino di Twain che fa da specchio anche alla realtà di oggigiorno in cui spesso si vive sotto lo stesso tetto, ma non si comunica.

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