Hanno tenuto fede al proposito che li contraddistingue, fare "Tabula Rasa" delle convenzioni. Al Chiostro di Santa Maria in Organo, per la rassegna teatro nei cortili, i giovani attori della compagnia diretta da Laura Dal Bianc, hanno scosso il pubblico con una rilettura paranormale dell'Antologia di Edgar Lee Masters in una struggente performance di teatro danza dal titolo Spoon River - Anime Salve, sul tema del dolore e del rimpianto che ha suscitato brividi tra gli astanti con una messa in scena di forte intensità simbolica.
I morti sepolti nel cimitero in cima alla collina prospiciente la piccola cittadina americana al centro della raccolta poetica sono usciti dai loro avelli sotto forma di ectoplasmi e si sono mescolati tra gli spettatori per raccontarsi tra i rimpianti e le malinconie di vite perdute e ritrovate nell'aldilà: un carosello di fuochi parlanti attraverso i testi della canzoni di Fabrizio De Andrè dell'album "Non al denaro, non all'amore nè al cielo", alter ego appunto del poema di Masters.
Nessuna nota di Faber tuttavia ha sottolineato la performance alla quale il pubblico è stato fatto volutamente entrare a recital iniziato quando gli spettri erano già in scena come per dare una parvenza di viaggio dantesco all'atmosfera: il Lacrimosa del Requiem di Mozart ha invece supportato l'apparizione dei fantasmi fasciati e sfasciati di lycra bianca protagonisti a turno, dal suonatore Jones al procuratore nano, di un tam tam di confessioni.
Vite vere a confronto, dunque, per il nucleo di attori che nel 93 si sono costituiti compagnia e hanno fondato la scuola di teatro Tabula Rasa.
Nonostante a tratti l'enfatica espressività corporea e la drammaticità apocalittica della mimica abbiano penalizzato la parola, lo spettacolo ha colpito per l'originalità stilistica e la voglia di coltivare le risorse del linguaggio poetico, oggigiorno ancora semisconosciuto ai più, per renderlo popolarmente fruibile e captarne le emozioni.