Recensioni

$hakespeare - Settembre 1999

Articolo di Tiziana RCVR pubblicato sul periodico "Rete civica veronese" di Verona in settembre 1999

 Quanto Shakespeare!

Quanto Shakespeare! Ma questa volta l’Amleto, che un alquanto improbabile gruppo di attori cercano di mettere in scena all’interno di una chiesa sconsacrata, è diverso.
Amleto, dramma familiare, dramma dell’odio che uccide, dell’ambiguità e della pazzia, si trasforma in un mezzo terapeutico per narrare la storia di singoli personaggi che si incontrano su un palcoscenico e svelano se stessi. Pirandelliano, se non fosse anacronistico, eppure quello a cui si assiste è la storia di attori che nascondono uomini o forse il contrario. 
Bravi, chi più chi meno, gli attori della compagnia Tabula Rasa, tra tutti Victor regista-Amleto impersonato da Solimano Pontarollo e Tommaso, un Giuseppe Brazioli convincente e coinvolgente; con loro altri otto personaggi affiatati e impegnati a rendere, ciascuno al meglio, il proprio ruolo. Strappa sorrisi l’interpretazione della regina Gertrude da parte di un uomo e la brava Cristina Bonani è riuscita a rendere la parte della scenografa un piccolo cammeo.
Buona la trovata finale del palco non palco, trasportando il pubblico vero in pubblico-spia da dietro le quinte.
Se fare teatro significa trasmettere emozione e passione la Tabula Rasa ci è riuscita, con buoni risultati.

onali e le musiche (che vanno dal Peer Gynt al tema di "Titanic") creano un commento sonoro azzeccato. Numerosi applausi, anche a scena aperta, nelle due ore di spettacolo.

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